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al testo di Francesca Croci
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Assenza. Ti guardo e vedo solo il simulacro di colui che amo ingombrante diviene la mia pena luttuosa come la veglia ad un defunto. Eppure amo, e mi espando senza toccare più nessuno - poco passato resta - ma il guardarti risuona nelle viscere e il cuore abbandonato gela.
Ti guardo e non c'è più carne in te, solo distanza svuotata e sterile fermezza. Ti guardo ma solo me stessa vedo penosamente aggrappata a questo desiderio naufragato che sopravvive disarmato ormai senza cercar più approdi. |
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